“È un’obiezione che mi trovo spesso ad affrontare, ed è comprensibile, poiché ci sono effettivamente agenzie, fortunatamente oggi molto poche, che non chiedono nulla al venditore.
Spiegherò in breve i motivi che stanno dietro a questo equivoco.
Prima di tutto, la nostra professione è quella di mediatore, non di venditore
e la differenza è sostanziale. Un venditore lavora per vendere un prodotto e portare risultato ad una delle parti. Un mediatore immobiliare, invece, è colui che mette prima di tutto d’accordo le parti offrendo allo stesso tempo consulenza, e questo deve essere fatto con imparzialità, imparzialità che deve essere anche economica.
Inoltre, cosa non secondaria, deve portare a termine in sicurezza e tranquillità, tramite il suo lavoro, la compravendita e tutti sappiamo la burocrazia che sta dietro a una compravendita immobiliare. Come possono quei professionisti a costo zero svolgere al meglio questo lavoro, a fronte soprattutto di un venditore che ha detto loro tra le righe “il tuo lavoro non ha valore, ti pagherà poi chi compra la mia casa”?
Secondo, il nostro lavoro non è quello di apriporte cosa che svolge il professionista a costo zero, ma quello di negoziatori professionisti e, come tali, dobbiamo valorizzare il prodotto che abbiamo da vendere, per realizzare il massimo che il mercato può offrire. Ho volutamente detto massimo prezzo di mercato in quanto non esistono mediatori con superpoteri, poiché non esistono clienti disposti a pagare cifre superiori a quelle di mercato in quanto, oggi, le persone sanno perfettamente quanto è possibile pagare un immobile. Come può un agente che lavora a zero provvigioni difendere il valore dell’immobile che deve vendere, se per primo non crede nelle proprie capacità e, di conseguenza, nel servizio che può offrire, tanto da lavorare senza alcun compenso?
In ultima analisi un professionista deve poter avere una solida struttura alle spalle che lo supporti e, soprattutto, sia ben posizionata sul territorio.”
Stefano Tassinari