Sarà capitato anche a te di rimandare continuamente piccoli lavoretti perchè non hai tempo di farli.
Parliamo di quelle piccole manutenzioni che pensiamo “quando ho tempo lo faccio”, sapendo dentro noi stessi che tanto non le faremo mai.
Ebbene, ora non hai più scuse, ora che siamo tutti obbligati a rimanere a casa, è venuto il tempo di affrontare questi lavoretti, con spirito proattivo e perchè no, per distrarci un po’!
Per questo abbiamo pensato di proporti 5 manutenzioni facili facili, che probabilmente anche tu hai trascurato.
- Pulire e cambiare i filtri dei rubinetti
- Pulire i filtri del condizionatore
- Pulire la cappa della cucina / Cambiare gli elementi filtranti
- Registrare le porte che non si chiudono bene
- Pulire il sifone della cucina, dei lavandini e lo scarico della doccia
Ma abbiamo voluto fare di più, di seguito troverai delle micro guide che ti aiuteranno nello svolgere questi lavoretti!
Pulire/Cambiare i filtri dei rubinetti
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1. Introduzione
I rompigetto o aeratori dei rubinetti, che comunemente chiamiamo filtri, hanno fondamentalente 2 funzioni, entrambe molto importanti
La prima è appunto quella di filtrare le impurità e i residui di calcare presenti nell’acqua, mentre la seconda è quella di aumentare l’aria presente all’interno del getto d’acqua, aumentando così la resa dello stesso facendoci risparmiare fino al 30% di questa risorsa molto importante per il nostro ambiente.
Il costo di questi dispositivi si aggira tra 1 e 1,5 euro, una spesa molto bassa se consideriamo i benefici!
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2. Occorrente
- Chiave a pappagallo
- Straccio
- Sacchetto di plastica
- Anticalcare/Aceto
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3. Istruzioni
Per prima cosa è necessario rimuovere il vecchio aeratore.
Per fare questo è sufficiente svitarlo girando in senso orario; se non ci riuscite con le mani potete aiutarvi con una chiave a pappagallo, ma attenzione!
Per evitare di segnare la parte del rubinetto che contiene il rompigetto, si consiglia di interporre un vecchio straccio tra la chiave a pappagallo e il porta-rompigetto, in questo modo eviterete di rovinarlo irreparabilmente.Se ancora non riuscite a svitarlo, allora probabilmente le incrostazioni stanno avendo la meglio, ma non temete, è sufficiente “insacchettare” la parte finale del rubinetto utilizzando un sacchetto di plastica riempito di anticalcare o aceto, per chi preferisce soluzioni naturali, e lasciarlo agire per qualche decina di minuti e tutto si sviterà più facilmente.
Una volta rimosso il vecchio aeratore, sostituitelo con quello nuovo, dopo aver ripulito il supproto dal calcare che vi si sarà depositato, utilizzando il sacchetto con il disincrostante utilizzato in precedenza.
E’ anche possibile riutilizzare il vecchio aeratore, una volta pulito insieme al suo supporto, ma visto il costo esiguo probabilmente conviene sostiuirlo.Rimontate il tutto seguendo l’ordine inverso di smontaggio.
Una volta rimontato fate sorrere l’acqua per un paio di minuti per rimuovere i residui di detergente o di aceto.
Pulire i filtri del condizionatore
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1. Introduzione
Arriva la primavera, arrivano i primi caldi e con loro le prime accensioni del climatizzatore. In realtà oggi il climatizzatore spesso non è più solo un elemento per raffrescare la casa quando fa troppo caldo, limitandone l’utilizzo a pochi mesi l’anno, ma è sempre più un elemento integrato nella gestione della temperatura visto che modi dei sistemi più recenti hanno la possibilità di produrre anche aria calda, ampliandone così l’utilizzo anche nelle mezze stagioni, quando magari non è abbastanza freddo per accendere la caldaia tradizionale.
Quasi tutti i sistemi sono composti da 2 tipologie apparati, una unità esterna e una o più unità interne, dette split.
Una loro manutenzione periodica è molto importante perchè trascurarne la manutenzione può portare ad un maggiore consumo di energia e un peggioramento della qualità dell’aria che respiriamo, per questo è molto importante farla più volte l’anno, in base all’utilizzo.
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2. Occorrente
- Scala
- Scopa / Aspirapolvere
- Compressore d’aria / Aria compressa in bomboletta
- Sapone / Igienizzante per climatizzatori
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3. Istruzioni
Prima di iniziare è importante valutare se gli elementi del climatizzatore sono facilmente raggiungibili senza rischio di cadute, in particolare per le unità esterne, in caso contrario si consiglia di rivolgersi ad un professionista.
Tutte le operazioni indicate di seguito, vanno eseguite con il dispositivo spento.Pulizia unità esterna
Per pulire l’unità esterna è sufficiente rimuovere lo sporco accumulatosi davanti al radiatore e alla ventola con l’ausilio di una scopa e di un aspirapolvere. Nella pulizia dello scambiatore, quello che assomiglia al radiatore della macchina, prestiamo particolare attenzione a non piagare/danneggiare le alette, questo porterebbe ad una perdita di efficienza de condizionatore o addirittura una perdita di fluido refrigerante.
Pulizia unità interne (Split)
Posizionare la scala sotto lo split, accertandosi che sia stabile, meglio se con l’aiuto di qualcuno che la tenga ferma mentre noi lavoriamo.
Sollevare la parte anteriore della scocca di plastica del condizionatore; ogni modello ha un suo metodo, in genere indicato nelle istruzioni del climatizzatore. Se non le trovate, tutti i produttori principali le rendono disponibili in formato pdf nella sezione assistenza del proprio sito internet.
Rimuovere gli elementi filtranti e aspirare la polvere depositata all’interno dell’unità con l’ausilio dell’aspirapolvere.
Soffiare gli elementi filtranti con aria compressa (meglio farlo all’esterno!) e lavarli con acqua e sapone di marsiglia, oppure con prodotti igienizzanti reperibili nei negozi di bricollage o nelle ferramenta più fornite.
Far asciugare i filtri al sole, è molto importante che questi siano perfettamente asciutti e privi di umidità per evitre la formazione di muffe.
Trattare l’interno dello spilt con il prodotto igienizzante, seguendo le indicazioni riportate sulla confezione del prodotto.
Rimontare i filtri e chiudere il coperchio dell’unità.
Pulire la cappa della cucina / sostituire gli elementi filtranti
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1. Introduzione
La cucina è uno degli ambienti più vissuti della casa, sia che siate dei veri e propri masterchef, sia che cuciniate solo della pasta al pomodoro, è sempre bene lavorare con la cappa della cucina accesa, sia per aspirare i fumi e gli odori, sia per eliminare l’umidità che inevitabilmente si produce cucinando.
Tutte le cucine sono dotate di questo elemento, ma non tutte le cappe sono uguali; si distinguono infatti tra cappe aspiranti e cappe filtranti.
Le prime hanno filtri più semplici e il loroscopo di aspirare i fumi di cottura e spingerli all’esterno dell’abitazione, mentre le seconde sono dotate di filtri antigrasso o a carboni attivi perchè devono aspirare, i fumi e reimmettere l’aria aspirata nell’ambiente dopo averla filtrata.
Una corretta manutenzione di questo elemento è fondamentale per ridurre al minimo gli odori quando si cucina.
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2. Occorrente
- Sgrassatore / aceto / bicarbonato
- Spugna
- Pentola
- Filtri di ricambio
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3. Istruzioni
Pulizia cappa aspirante
Questa tipologia è la più semplice da pulire, per la parte esterna possiamo utilizzare uno sgrassatore universale o il prodotto che solitamente utilizzate per pulire le superfici della cucina, assicurandovi che non utilizzare prodottti abrasivi (detergente o il lato verde della spugnetta per cucine) per non rovinare la superficie smaltata o in acciaio.
Il filtro di queste cappe è solitamente in rete metallica e per pulirlo è sufficiente rimuoverlo e pulirlo con lo sgrassatore o con soluzioni di acqua/aceto o acqua/bicarbonato. In questi ultimi casi far scaldare l’acqua in una pentola e una volta calda aggiungere l’aceto o il bicarbonato, per poi mettere in ammollo le griglie.
Per i più pigri si può sempre ricorrere alla lavastoviglie, magari pretrattando le griglie con lo sgrassatore in caso siano particolarmente sporche.
Periodicamente si possono anche pulire i condotti interni, per farlo è sufficiente portare ad ebollizione una pentola d’acqua e aggiungere aceto quando questa comincia a fumare. Dopo aver rimosso i filtri, accendere la cappa alla massima velocità, per far in modo che i fumi di acqua e aceto risalgano il condotto di aspirazione.
Pulizia cappa filtrante
Per la parte esterna valgono le stesse indicazioni valide per le cappe aspiranti, mentre per gli elementi filtranti, nel caso si tratti di filtri a caboni attivi (quelli neri per intenderci) vanno semplicemente sostituiti, mentre se avete dei filtri per grassi che assomigliano ad una lana, potete lavarli in una soluzione di acqua/aceto o acqua/bicabonato, ma nel caso siano particolarmente ingialliti potrebbe convenire sostituirli, vista anche la loro economicità. I filtri per cappe possono essere facilmente reperiti nei negozi di bricollage o nelle ferramenta più fornite.
Registrare le porte che non si chiudono bene
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1. Introduzione
Chi di noi non ha in casa qualche porta che comincia a fare strani rumori, a chiudersi e aprirsi da sola, o ancora a non volersi proprio chiudere…
No, non siete finiti all’improvviso nel castello di Canterville, semplicemente questi elementi della nostra casa, col passare del tempo e apertura dopo apertura, vanno fuori registro e cominciano a fare le bizze; ma non preoccupatevi, non dovrete chiamare gli acchiappafantasmi, saranno sufficienti qualche attrezzo e un po’ di pazienza.
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2. Occorrente
- Pinze
- Cacciavite o chiave a brugola
- Cartavetrata grana grossa
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3. Istruzioni
Non tutte le porte hanno lo stesso tipo di cerniera che le ancora allo stipite, le porte più vecchie infatti hanno cerniere non regolabili, mentre quelle più recenti hanno dei registri che consentono una regolazione più fine.
Cerniere senza registri
Per prima cosa è necessario smontare la porta dallo stipite.
In questo caso per regolare l’inclinazione orizzontale della porta e la sua distanza dallo stipite sia dal lato delle cerniere che della battuta è possibile svitare o avvitare le cerniere sulla porta.Questa regolazione è utile quando la porta non è allineata agli stipiti verticalo o quando struscia contro la battuta della porta stessa.
Con lo stesso metodo è possibile anche possibile regolare l’inclinazione verticale, nel caso in cui la porta tocchi il pavimento o lo stipite superiore, agendo questa volta sulle cerniere presenti sullo stipite.
Per avvitare o svitare le cerniere utilizzate una pinza, facendo attenzione a non segnarle.
Infine se la porta è “in squadro”, ma striscia sotto, è possibile alzarla, dopo aver verificato che ci sia spazio disponibile tra porta e stipite superiore, trampite l’utilizzo di appositi spessori in metallo acquistabili nei negozi di bricollage o di ferramenta.
Con questo tipo di cerniere, visto che le regolazioni si fanno a porta smontata, consigliamo di procedere un giro alla volta, andando per tentativi fino a raggiungere il miglior compromesso possibile.
Cerniere con registri
Le porte più recenti hanno 3 registri sulle cerniere che consentono, tramite l’utilizzo di una semplice chiave a brugola, di effettuare le registrazioni senza rimuovere la porta e con maggiore precisione. Anche in questo caso si procede per tentativi fino al raggiungimento del risultato desiderato
Altri consigli
Nel caso la porta strisci sul pavimento, prima di procedere con le regolazioni vi consigliamo di verificare che non si sia accumulato dello sporco sotto la porta che ne riduce la distanza dal pavimento. Per farlo il metodo più rapido è quello di rimuovere la porta e verificare che nel lato inferiore non si sia accumulato sporto e nel caso rimuoverlo con l’ausilio di carta vetrata a grana grossa, avendo cura di non rovinare l’impiallacciatura.
Se invece la porta cigola/scricchila, il consiglio è quello di lubrificare i cardini.
Pulire il sifone della cucina, dei lavandini e lo scarico della doccia
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1. Introduzione
L’acqua del lavandino scende lentamente? Quando la lavastoviglie scarica avete un “riflusso” nel secchiaio? Sentite cattivo odore in bagno provenire dalla doccia?
Non preoccupatevi, probabilemente non è necessario chiamare un idraulico, ma semplicemente fare un po’ di manutenzione ai sifoni dei lavabi e allo scarico della vostra doccia.
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2. Occorrente
- Pinze a pappagallo
- Cacciavite
- Baccinella
- Nastro per idraulici in teflon
- Disgorgante per scarichi
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3. Istruzioni
Sifone del secchiaio della cucina
Questo scarico spesso perde di efficienza perchè nel tempo si depositano in esso residui di cibo che con il passare del tempo ostruiscono il regolare passaggio dell’acqua. Le tubazioni nella maggior parte dei casi sono realizzate in materiale plastico ed è facile svitare gli elementi anche solo con le mani, in alternativa utilizzate una chiave a pappagallo.
Posizionate quindi una baccinella sotto al sifone (la parte curva della tubazione o quella che sembra una grossa pillola) e svitate i raccordi e rimuovetelo, nel caso abbiate l’altro tipo, detto a bicchiere, è sufficiente svitare la parte bassa del sifone per procedere alla pulizia.
Rimuovete i residui di sporco e cibo che trovate, risciacquate sotto abbondante acqua corrente (utilizzate un altro lavandino, altrimenti allagherete la cucina) e rimontate il tutto, seguendo il procedimento inverso. Prestate attenzione a non strignere troppo i raccordi che essendo in plastica potrebbero rompersi.
Questa potrebbe essere l’occasione giusta per sostituire tutto il sistema con uno più moderno salvaspazio, che vi darà la possibilità di riporre spugne e detersivi sotto al lavello, senza l’ingombro delle tubazioni.
Sifone del lavandino del bagno
In questo caso la principale causa di ostruzione è rappresentata dai peli della barba e dai capelli, che inevitabilmente scivolano giù per il lavandino, accumulandosi e ostruendo il passaggio dell’acqua.
Come nel caso del lavello della cucina, anche per il bagno è sufficiente rimuovere il sifone per poi pulirlo ed in seguito reinstallarlo. Più spesso in bagno vengono utilizzate tubature in metallo, pertanto quando si rimontano gli elementi è bene utilizzare del nastro in teflon sulle filettature per evitare perdite.
Scarico della doccia
Lo scarico della doccia, se non pulito sppesso, può causare cattivi odori nel bagno, dovuti al deposito di capelli che anche qui inevitabilmente rimangono incastrati e non defluiscono insieme all’acqua.
In questo caso non è possibile, come per il secchiaio della cucina e il lavandino del bagno, smontare il sifone perchè murato nel pavimento.
L’unica cosa che possiamo fare è quella di smontare la griglia di protezione con l’ausilio di un cacciavite e rimuovere i capelli che troviamo incastrati. Successivamente possiamo versare nello scarico un disgorgante liquido apposito, facilmente reperibile nei negozi di bricollagem nei supermercati e nelle ferramenta, avendo cura di seguire esattamente le istruzioni indicate sulla confezione, trattandosi di prodotti chimici corrosivi.In linea generale questi prodotti si possono usare anche per gli altri scarichi, dopo però aver verificato che siano compatibili con le tubazioni installate; non tutti infatti possono essere utilizzati con quelle in plastica, prestate quindi attenzione alle indiazioni dei vari prodotti.