Il costo dei mutui 2017 rimane conveniente, anche se in lieve aumento rispetto al 2016
Prima di prendere in esame i mutui 2017, bisogna partire da una considerazione fondamentale: sul fronte dei mutui il 2016 è stato un anno irripetibile: il progressivo abbassamento del costo del denaro che ha contribuito significativamente a portare i tassi d’interesse sui mutui erogati al suo minimo storico, sembra essersi fermato ed aver invertito la tendenza a causa della riduzione delle misure di quantitive easing adottate dalla Banca Centrale Europea (ovvero della quantità di titoli di Stato che la Banca Centrale Europea acquisterà per immettere liquidità sul mercato fino al dicembre 2017, passato da 80 a 60 miliardi di euro al mese).
Dopo questa premessa, necessaria per meglio comprendere il quadro generale in cui versa il mercato dei mutui, viene spontaneo chiedersi quali saranno le condizioni nel 2017.
Cosa dicono gli esperti
Secondo Roberto Anedda, responsabile marketing del Gruppo MutuiOnline, “difficilmente i tassi dei mutui potranno rimanere a lungo ai loro minimi storici”, quindi per chi è interessato ad un mutuo è certamente consigliabile affrettarsi nella decisione se vuole assicurarsi delle condizioni che possono cominciare ad essere considerate irripetibili.
A fronte di queste affermazioni va però sottolineato come l’aumento dei tassi d’interesse sui mutui non sia da considerarsi un rialzo rilevante: le misure adottate dalla BCE resteranno in vigore per tutto l’arco del 2017 e il costo del denaro rimarrà stabile sui suoi minimi, come confermato dal tasso Euribor, indice che misura il costo del denaro per brevi periodi e che tutt’ora resta ben saldo ai minimi. Quindi le condizioni per accendere un mutuo rimangono, anche se in misura lievemente minore rispetto al 2016, tuttora convenienti anche per chi ha intenzione di accedere al credito nella seconda metà dell’anno. “In definitiva – riassume Anedda – il 2017 si presenta come un anno ancora estremamente favorevole per chi volesse sottoscrivere un mutuo, sia esso per acquisto o ristrutturazione della casa oppure per cambiare mutuo con la surroga. Il costo del denaro è indirizzato verso un lento e contenuto allontanamento dai minimi storici, ma resterà entro una fascia di assoluta convenienza. Così anche i mutui potranno garantire ancora risparmi assai rilevanti sugli interessi da pagare”
Agevolazioni economiche e fiscali, cosa resta
Tra le altre agevolazioni, il 2017 si apre con la riconferma del Fondo Mutui Giovani Coppie, nato già nel 2011 e riconfermato anche quest’anno dal Governo. Si tratta di un finanziamento ad hoc per la prima casa rivolto a giovani coppie, anche di fatto. Il nucleo familiare in questo caso deve essere composto da persone che convivono da almeno tre anni e non superano i 35 anni di età. L’agevolazione è rivolta anche ai single. Inoltre, grazie a questo Fondo, anche chi non è assunto a tempo indeterminato può richiedere un mutuo avvalendosi della garanzia statale sul 50% della quota capitale del finanziamento richiesto per l’acquisto di un immobile da adibire a prima casa.
Vengono riconfermati per quest’anno anche gli Ecobonus: la detrazione per la riqualificazione energetica è stata prorogata fino al 2021, con percentuali che vanno dal al 70% e al 75% per i condomini, mentre sono del 65% per le singole abitazioni.
Confermati anche il Bonus Ristrutturazioni al 50% e il Bonus Mobili, che consente di detrarre le spese di acquisto di mobili sempre al 50%.
Novità per i mutui 2017
La novità invece riguarda le norme contenute nel decreto legislativo 72/2016, entrate in vigore lo scorso Luglio e rese operative qualche settimana fa, in merito alle tutele riservate al consumatore: grazie a queste norme le banche saranno obbligate ad una sempre maggiore trasparenza nel momento di stipula di un mutuo.
Mutuo a tasso fisso o variabile?
Data la natura “a lungo termine” del mutuo (in media ha una durata tra i 20 e i 25 anni), è sicuramente difficile fare previsioni su come si muoveranno i tassi in un periodo cosi ampio. Ma è comunque possibile avere un quadro della situazione in un arco di tempo di 5 anni:
Per quanto riguarda i tassi variabili è bene considerare che alcuni indicatori nel mercato dei future ci fanno stimare che l’Euribor ( attualmente negativo, pari a -035%) resterà negativo ancora fino a metà 2018 per poi salire fino allo 0,64% a fine 2021. In sostanza fra 5 anni l’Euribor sarà aumentato di 90 punti base e andrà più o meno a pareggiare la differenza che oggi c’è in partenza in media tra un mutuo a tasso variabile e un mutuo a tasso fisso.
Alla luce di queste considerazioni chi opta per un mutuo a tasso fisso invece dovrebbe pagare, per i prossimi 5 anni, di più rispetto all’ipotesi in cui avesse optato per un variabile. Ma da quel punto in poi, mentre il variabile potrebbe continuare a salire, con il fisso bloccato alle condizioni di oggi non ci sarebbero ulteriori aumenti.
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