Il 2017 è oramai quasi arrivato a metà del suo mandato e, come spesso accade ad ogni giro di boa, è lecito domandarsi quali siano le tendenze che hanno caratterizzato il mercato immobiliare nel primo trimestre.
Il Mercato Immobiliare 2017: continua la ripresa
Secondo Nonisma, che ha presentato a fine Marzo i dati del suo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2017, il primo trimestre dell’anno ha fatto registrare un aumento delle compravendite immobiliari, confermando il trend di crescita cominciato lo scorso anno.
Se le compravendite residenziali realizzate nel corso del 2016 sono state 528.865, per il 2017 Nomisma prevede che il numero totale sarà 565.391; per il 2018 potrebbero crescere ad 584.523, sino a giungere a 616.513 nel 2019.
Una perfetta cartina tornasole del mercato immobiliare è il mercato dei mutui: secondo Nomisma, nel corso del 2017 potrebbero essere erogati mutui per il valore di circa 52 miliardi, contro i 49,3 miliardi erogati l’anno precedente.
Ma l’Istituto di ricerca bolognese tende a precisare che “la ripresa in atto presenta tratti di fragilità”.
A fare eco a quanto affermato da Nomisma, ci sono le stime sul mercato fornite da Scenari Immobiliari, secondo cui la ripresa del mercato immobiliare in Italia dovrebbe far registrare solo un timido +4%, contro il +8.5% dell’Europa.
I principali freni ad una vera e propria ripresa del mercato sono da ricercarsi soprattutto nel clima di incertezza economica in cui ancora versa il paese, dovuta principalmente ad un tasso di disoccupazione che non sembra calare in maniera significativa e ad un’elevata tassazione dei contribuenti.
I prezzi
Passando a considerare le variazioni annuali dei prezzi correnti degli immobili Nonisma fa notre come nel 2016 le 13 grandi città (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino, Venezia) abbiano fatto segnare flessioni dell’1,5% per le abitazioni usate, del 2,3% per gli uffici, dell’1,6% per i negozi e del 4,0% per i capannoni. Le 13 città “intermedie” (Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia, Salerno, Taranto, Trieste, Verona) si evidenzia un arretramento del 2,0% per le abitazioni usate, del 2,4% per gli uffici, dell’1,4% per i negozi e del 2,6% per i capannoni.
Passando a considerare il volume degli investimenti immobiliari corporate, il 2016 – secondo le previsioni Nomisma – si è chiuso con la cifra record di 9,1 miliardi di Euro (per il primo trimestre 2017 la previsione è di un volume pari a 1,6 miliardi di Euro).
Fonti:
Nomisma
Agenzia delle Entrate