Il cosi detto Sisma Bonus è il bonus introdotto dal Decreto Bilancio 2017 per gli interventi di adeguamento di tutte le abitazioni civili ai criteri antisismici. In un paese come l’Italia che è ad elevato rischio sismico, a causa della sua posizione nel mediterraneo risente da un punto di vista geologico della convergenza della placca africana e di quella eurasiatica, un provvedimento di questo genere è quanto mai utile e urgente.
Sisma Bonus: che cos’è
In breve, il Sisma Bonus è un bonus sotto forma di sgravo fiscale di cui il cittadino può usufruire nel momento in cui attui degli interventi per garantire la messa in sicurezza della propria abitazione in base alle linee guida per il rischio sismico.
Con il sisma bonus possono essere detratte sia le spese per l’esecuzione di opere per la messa in sicurezza antisismica, sia quelle relative alla classificazione e la verifica sismica degli immobili.
La classificazione per le aree a rischio sismico prevede una suddivisione in 4 zone, in base al loro grado di pericolosità: la zona 1 indica un rischio sismico elevato, mentre la zona 4 indica un rischio sismico molto basso.
Questa classificazione viene redatta in base al PGA (Peak Ground Acceleration) e indica la massima accelerazione registrata al suolo dagli accelerogrammi. In pratica, questo parametro da l’idea dell’intensità del terremoto in una singola area geografica.
Oltre alle “Zone sismiche” il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti ha firmato, lo scorso Febbraio, il decreto sulle linee guida per la classificazione di rischio sismico delle costruzioni e le modalità per l’attestazione, da parte di professionisti abilitati, dell’efficacia degli interventi effettuati.
Il «rischio sismico» è una misura per valutare il danno o perdita, atteso a seguito di un possibile evento sismico. A determinare questo parametro è la relazione di più parametri:
- Pericolosità (Le già citate “zone sismiche”)
- Vulnerabilità (capacità degli edifici)
- Esposizione (contesti)
Le linee guida consentono quindi di attribuire una specifica classe di rischio sismico per ogni edificio mediante un unico parametro che tenga conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici. Per attivare i benefici fiscali occorre quindi fare riferimento alla classificazione prevista dalle nuove linee guida, che attribuiscono ad un edificio una specifica classe di rischio sismico. A tale proposito il ministero ha individuato otto classi di rischio sismico che vanno dalla A+ (la classe con minore rischio) fino alla G (la classe con più rischio).
Per saperne di più, vi invitiamo a consultare l’Ordinanza emessa dalla Presidenza del consiglio dei ministri emessa il 20 Marzo 2003 in materia di “criteri generali per la classificazione del territorio nazionale e delle normative tecniche per le costruzioni in zona sismica” sulla gazzetta ufficiale.
A quali edifici si applica il Sisma Bonus?
L’agevolazione si applica a interventi su:
- abitazioni (prima o seconda casa)
- parti comuni di condomini
- immobili adibiti ad attività produttive.
L’edificio sul quale sono realizzati i lavori deve trovarsi nelle seguenti zone di rischio sismico
- 1 – E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti
- 2 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti
- 3 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari
secondo la classificazione sismica del territorio italiano individuata dall’Ordinanza emessa il 20 Marzo 2003 dal Consiglio dei Ministri e di cui trovate il link nel precedente capitolo.
I fabbricati dovranno essere classificati sia prima che dopo l’intervento, secondo criteri che tengono conto dei parametri di cui sopra (vulnerabilità, dei rischi per le persone, dei contesti urbani, economici e sociali…).
È bene tenere a mente che se gli interventi effettuati porteranno al miglioramento di più classi di rischio, le detrazioni saranno maggiori.
Chi effettua le valutazioni per ottenere il Sisma Bonus?
La valutazione del rischio sismico e dell’efficacia degli interventi deve essere effettuata da professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico, secondo le rispettive competenze professionali e iscritti ai relativi Ordini o Collegi professionali di appartenenza.
In particolare
- il progettista attesta ufficialmente, compilando e firmando un apposito modulo di asseverazione, la classe di rischio sismico dell’edificio prima dell’intervento e quella che sarà raggiunta dopo i lavori
- il direttore dei lavori e il collaudatore statico attestano, al termine dell’intervento, se sono stati raggiunti gli obiettivi indicati nel progetto.
Chi può usufruire della del Sisma Bonus e quanto può detrarre?
La detrazione fiscale per il Sisma Bonus riguarda esclusivamente chi ha sostenuto la spesa dei lavori edilizi, effettuati secondo quanto indicato dalle linee guida.
Per ottenere l’agevolazione occorre indicare nella dichiarazione dei redditi la spesa sostenuta.
Di base, la detrazione fiscale è pari al 50% della spesa, ma, come abbiamo già sottolineato in precedenza, la percentuale aumenta se dopo i lavori il rischio sismico si riduce di una o più classi.
La riduzione del rischio è valutata sulla base della graduatoria delle 8 classi di rischio esplicitate nelle linee guida (da A+ a G ), in questi casi la detrazione fiscale, ripartita in quote uguali durante l’arco di 5 anni a partire dall’ anno in cui sono stati pagati gli interventi e per un massimo di €96.000 per unità immobiliare, varia come segue:
- 70% per abitazioni (anche non prima casa) e edifici utilizzati per attività produttive, nel caso in cui la classe di rischio sismico sia migliorata di una sola classe (esempio da classe F a classe E)
- 80% per abitazioni (anche non prima casa) e edifici utilizzati per attività produttive, nel caso in cui la classe di rischio sismico sia migliorata di 2 o più classi (esempio da classe F a classe D, C, B, A, A+)
Nel caso di parti comuni dei condomini è calcolata su una spesa massima di €96.000 moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono il condominio e viene calcolata come segue:
- 75% nel caso in cui la classe di rischio sismico sia migliorata di una sola classe (esempio da classe F a classe E)
- 85% nel caso in cui la classe di rischio sismico sia migliorata di 2 o più classi (esempio da classe F a classe D, C, B, A, A+)
Inoltre, in caso di interventi sulle parti comuni di edifici condominiali si può scegliere, al posto della detrazione fiscale, di cedere il credito ai fornitori che hanno effettuato i lavori, con possibilità di ottenere quindi uno sconto immediato, oppure ad altri soggetti privati.