Con l’arrivo della primavera è tempo di tirare le somme sull’andamento del mercato immobiliare 2018 e, in attesa dei rapporti ufficiali dell’agenzia delle entrate, dare un primo sguardo a quello che è accaduto in questi primi mesi dell’anno.
In un precedente articolo dedicato all’andamento del mercato immobiliare nell’ultimo trimestre del 2017 avevamo messo l’accento su come, anche se con tassi di crescita ridotti, la compravendita di immobili in Italia seguiva il trend positivo fatto registrare negli anni precedenti. L’unico neo del mercato rilevato dalle statistiche per il 2017 era riguardo al prezzo medio degli immobili, che aveva fatto registrare nel periodo un calo dello 0,4% rispetto al 2016.
Mercato Immobiliare 2018: la situazione dopo i primi tre mesi
Il mercato immobiliare 2018, in questo suo primo trimestre, fotografa una situazione non molto difforme da quella descritta sopra, con il prezzo degli immobili di seconda mano che fanno registrare un decremento del 1,2%.
Stando ai dati forniti dal marketplace immobiliare di Idealista, la tendenza ribassista del mattone non accenna ad attenuarsi, con una tendenza ribassista del -3,8% su base annua e il prezzo delle abitazioni che è sceso fino a una media di 1.799 euro al metro quadro dopo i mesi invernali. Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio Studi di Idealista, commenta: “è un dato che fotografa fedelmente l’andamento contrastato del mercato, con segnali di recupero nei grandi centri e nelle aree cittadine più richieste, mentre nei mercati provinciali si assiste alla svalutazione costante del mattone”.
Il mercato immobiliare 2018 – almeno fino ad oggi – ci da l’idea di un andamento che potremmo definire a due velocità, in cui ad essere penalizzate sono le macroaree regionali, dove solo i grossi centri fanno registrare segnali di ripresa.
A conferma di questo dato è il centro studi Immobiliare.it, le cui ultime elaborazioni evidenziano, nei primi tre mesi del 2018, un incremento dei prezzi dello 0,3% nei capoluoghi con oltre 250mila abitanti, mentre nei centri più piccoli assistiamo però ad un calo dello 0,7%. A guidare la risalita, secondo il portale, sono Venezia, Firenze e Bologna; male invece il Sud, dove i prezzi hanno perso lo 0,5%, e il centro, dove il ribasso è stato dello 0,3%
Mercato immobiliare 2018: le cause dell’abbassamento dei prezzi
La mancata ripresa dei prezzi degli immobili è da ricercarsi in diversi fattori, sia di ordine economico che sociale e demografico: la mancata crescita del pil e dei tassi di occupazione ha contribuito a creare incertezza nei mercati finanziari e nel sistema bancario, in buona parte sofferente proprio a causa del mancato recupero di crediti ed asset legati al mercato immobiliare.
Una seconda causa, paradossalmente, va ricercata proprio nella “lentezza” del crollo delle quotazioni del mercato immobiliare italiano dopo la crisi dei mutui subprime: al contrario di quanto è accaduto all’estero infatti, in italia – a causa del nostro tradizionale “attaccamento al mattone” – i proprietari hanno impiegato più tempo ad abbassare le loro pretese economiche sui propri immobili, saturando il mercato di beni invenduti.
Per finire, in una corretta analisi sul ribasso dei prezzi, è impossibile non considerare le trasformazioni sociali in atto nel nostro paese: la riduzione dei nuclei familiari, l’invecchiamento della popolazione e lo scarso tasso di natalità creano un cambiamento nei bisogni abitativi degli italiani, che hanno sempre meno necessità (e possibilità) di acquistare quegli immobili di ampia metratura concentrati nelle aree metropolitane e in provincia.
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