Poggio Renatico è un comune di 9.830 abitanti situato nella provincia di Ferrara.
Ricca di storia e di cultura, con il suo castello, le sue torri e le sue ville è l’emblema di una civiltà che nell’agricoltura affonda le sue radici economiche, sociali e culturali.
Cenni Storici su Poggio Renatico
La storia di “Al Puz” (Poggio Renatico in dialetto poggese) sembra iniziare già in epoca romana, come testimonia il ritrovamento nell’abitato di alcune olle vinarie risalenti a quel periodo. Il nome Podium – menzionato in documenti bolognesi di età medievale – deriva infatti dal latino Podium, termine che si riferisce ai cumuli artificiali di terra emergenti dalle acque: il nucleo centrale dell’insediamento infatti sorse anticamente su un poggio di terreno rialzato nelle cosiddette Valli di Poggio e di Albergo (così viene denominata la parte di palude compresa tra Poggio Renatico e Marrara nella “Carta corografica della Legazione di Ferrara”, tracciata nel 1758 da Andrea Bolzoni). La teoria che voleva far derivare il termine Renatico dal fiume Reno che scorre a qualche chilometro del paese non trova seguito tra i moderni studiosi, dal momento che il fiume è stato deviato nel corso attuale solamente durante il papato di Benedetto XIV. La teoria più accreditata è invece quella che fa risalire il qualificativo Reunatico (da reuna), termine riconducibile ad un equivalente di ‘motta’ che nell’XI secolo si preferiva alla summenzionata definizione di podium per indicare poggi di terreno rialzati sulle acque. L’abitato era infatti in una posizione tanto elevata rispetto alle aree circostanti da non essere praticamente mai sommerso, neppure dalle alluvioni più estese: anche la rotta del Reno del 1542 giunse solo a lambirlo. Il fiume Reno resta comunque uno degli elementi portanti della storia del comune e del suo territorio: fonte di vita o di distruzione, con le sue piene e le sue rotte ne ha fortemente influenzato l’assetto urbanistico e architettonico, così come il cammino economico e sociale. Soltanto dopo l’inalveamento artificiale nel corso attuale (1724) iniziò nel territorio di Poggio Renatico la bonifica su larga scala e si costituirono le prime possessioni rurali. Intorno a esse, grazie al miglioramento delle condizioni idrauliche dell’area, si svilupperà l’abitato.
Ma la storia del piccolo comune del ferrarese non è stata influenzata solo dal fiume Reno. Una forte impronta nello sviluppo di questa zona è stata impressa dalla famiglia Lambertini, signori di Poggio Renatico per quasi mille anni, dal 972 fino agli inizi del 1800. La casata deve la sua fortuna principalmente ad attività di carattere agricolo, come attestano una notevole serie di perizie riguardanti terreni e possedimenti ai cui confini erano collocati dei cubi di marmo di Verona. Questi termini confinari, di cui alcuni esemplari sono oggi collocati attorno alla piazza del paese, portano inciso in una facciata lo stemma dei Lambertini, in quella opposta lo stemma della famiglia confinante e in una laterale recano un numero progressivo, la località e l’anno.
La famiglia Lambertini vanta, nella sua linea di discendenza, la figura della Beata Imelde, di cui si racconta che visse nella torre detta dell’Ortolano e morì appena dodicenne dopo una mistica visione. La piccola suora fu beatificata nel 1826. Oltre alla beata, la casata diede i natali anche a Prospero Lambertini, arcivescovo di Bologna poi assurto al soglio pontificio con il nome di Papa Benedetto XIV, il più importante pontefice del ‘700 e una delle figure più rappresentative del panorama culturale di quel secolo.
Dopo l’Unità d’Italia, con Regio Decreto del 15 dicembre 1860, Poggio Renatico fu incluso nel territorio della Provincia di Ferrara e, sempre in quell’anno, venne adottato l’attuale stemma. La nuova dimensione nazionale e provinciale lasciò tuttavia immutati i secolari problemi di queste terre.
Tra il 1885 e il 1886 il colera investì violentemente il ferrarese e fece registrare in questi luoghi 67 casi, di cui 32 mortali, evidenziando carenze igieniche e alimentari determinate dalla povertà della gente, colpita anche da tubercolosi, tifo, vaiolo, pellagra e malaria.
A ciò si aggiunga la disoccupazione bracciantile, per far fronte alla quale i lavoratori poggesi si organizzarono in associazioni cooperative e leghe di resistenza.
Con l’annessione alla provincia di Ferrara iniziò però anche lo sviluppo economico del paese, dovuto soprattutto alla costruzione della tratta ferroviaria Bologna-Ferrara inaugurata nel 1862. Questa tratta ferroviaria è stata cantata da Francesco Guccini in quella che probabilmente è la sua ballata più famosa “La Locomotiva”. Il brano del cantautore bolognese racconta un episodio realmente accaduto proprio a Poggio Renatico: il 20 luglio 1893 il fuochista delle ferrovie Pietro Rigosi alla stazione poggese si impadronì della locomotiva n. 3541 e la portò a tutta velocità verso Bologna.
L’ Aeroporto Giuseppe Veronesi
Poggio Renatico è famosa anche per il campo d’aviazione intitolato a Giuseppe Veronesi, tenente bolognese che durante la Grande Guerra si distinse come “osservatore d’aeroplano”: per la sua audacia il pilota felsineo del “Battaglione Aviatori” meritò due medaglie d’argento e una di bronzo al Valor Militare.
La storia dell’aeroporto militare inizia dopo la disfatta di Caporetto: i lavori di costruzione dell’impianto, come base di squadriglie da bombardamento, cominciarono nei primi mesi del 1918 sui terreni acquisiti dal Demanio Militare nel 1914. Nel 1998, nell’ambito del processo di riorganizzazione dell’Aeronautica Militare, è stato costituito il Comando Operativo delle Forze Aeree (Cofa), uno dei quattro alti comandi nazionali. Esso assicura la pianificazione, il coordinamento e l’impiego operativo delle forze aeree assegnate per il conseguimento di specifici obiettivi nazionali e l’assolvimento delle missioni sotto l’egida dell’Onu e della Nato. Nella base di Poggio Renatico è ubicato anche il Combined Air Operations Center Five (Caoc 5), uno dei cinque Caoc dipendenti dal Comando delle Forze Aeree Alleate del Sud Europa. Costituito nel 1999 con la partecipazione di solo personale italiano oggi è composto da personale multinazionale proveniente da tredici paesi Nato (Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Norvegia, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Turchia e Ungheria). Il Caoc 5 è responsabile della difesa dello spazio aereo che comprende Italia, Slovenia e Ungheria, della pianificazione delle operazioni aeree, del supporto alle operazioni di pace e stabilità nei Balcani e della pianificazione delle esercitazioni Nato.
Sorto come primo e unico aeroporto interalleato in Italia durante la prima guerra mondiale, il destino ha voluto che l’impianto “G. Veronesi” sia oggi sede di uno dei più importanti centri della Nato in Europa e di conseguenza operi nuovamente con le più importanti forze aeree alleate.
Attività ed interessi a Poggio Renatico
Ricco di storia e di cultura, Poggio Renatico permette ai suoi visitatori di intraprendere un suggestivo viaggio a ritroso nel tempo: sono i monumenti a parlarci di epoche lontane e a custodirne la memoria.
Abbiamo già citato Palazzo Lambertini, antica dimora costruita dalla famiglia bolognese dei Guastavillani, pervenuta ai Lambertini nel XV secolo e, fino al terremoto del 20 maggio 2012 che ha distrutto l’imponente torre dell’orologio e ha danneggiato l’intera struttura, residenza municipale. L’edificio, dalla sua costruzione, ha subito numerose modifiche e ristrutturazioni: nel 1475, con Egano Lambertini, la struttura venne trasformata in palazzo signorile, perdendo il rigido carattere di rocca militare. Altra importante ricostruzione fu quella del 1660, quando il castello divenne temporanea dimora della regina Cristina di Svezia. Nel progetto originale il castello era composto da numerosi edifici che col passare del tempo sono stati raggruppati in un’unica costruzione. Nel 1822, dopo l’estinzione della dinastia dei Lambertini, il castello divenne proprietà della comunità del “Pogio et Uniti” e nel 1887, dopo altre ricostruzioni parziali, subì il restauro risolutivo da parte dell’ingegner Ruggero Carini che, ridefinendone completamente lo stile architettonico, lo trasformò in un castello-palazzo neogotico, lasciando soltanto vaghe tracce dell’aspetto medievale e rinascimentale che fino ad allora aveva mantenuto.
All’interno di quelli che un tempo erano gli orti di Castello Lambertini sorge l’Abbazia di San Michele Arcangelo, splendido esempio di architettura gotica del XIV secolo: la pianta è a croce latina, a tre navate, con abside ottagonale, che riceve luce da otto finestroni circolari. Sulla porta la lunetta accoglie un ricco mosaico figurante Cristo benedicente, opera delle Officine Vaticane e dono di Papa Pio X. La decorazione esterna e interna è semplicissima e risultante dalla pura forma costruttiva: un motivo decorativo di archetti incrociati gira sotto i cornicioni spiccando sul fondo bianco. Nella vetrata centrale è raffigurato il protettore San Michele nell’atto di schiacciare con il piede il demonio.
Altro luogo di culto che vi invitiamo a visitare è il santuario della Madonna dei Boschi, che da il nome dall’omonima località. L’antico nome “Santa Maria dei Boschi” è legato a un piccolo e prezioso quadretto della Madonna donato nel 1643 da Papa Urbano VIII alla piccola cappella denominata “Cella dei boschi”: l’immagine, racchiusa in una cornice argentea a larghi ornati, è un altorilievo policromo in cotto del XVI secolo, proveniente dalla distrutta chiesa del Molinazzo.
Se vi trovate in visita a Madonna dei Boschi, vi consigliamo vivamente di assaggiare la prelibata salama da sugo, piatto tipico di questi luoghi a cui sono dedicati numerosi appuntamenti e sagre durante tutto il corso dell’anno.
Un elemento tipico dell’architettura poggese che lascerà piacevolmente colpiti i visitatori sono le numerose torri dislocate lungo il territorio: costruite sin dall’alto Medioevo come fortificazioni dai bolognesi, queste torri avevano la funzione di offrire il controllo esclusivo della pesca e del commercio fluviale, nonché la protezione dalle mire espansionistiche dei confinanti ferraresi.
Tra queste, vi segnaliamo la Torre del Poggio, dove la beata Imelde Lambertini trascorse la sua fanciullezza ed in cui, nel 1963, sono stati ritrovati degli affreschi attribuiti al pittore Amico Aspertini e attualmente conservati a Palazzo Diamanti a Ferrara.
Distribuzione della popolazione a Poggio Renatico
Il comune di Poggio Renatico, a causa della sua comoda posizione sull’asse ferroviario Bologna-Ferrara, la bellezza del territorio e la presenza dell’aeroporto militare, ha visto la sua popolazione crescere rapidamente dal 2001 ad oggi.
I segmenti di popolazione più presenti sul territorio sono i coniugati nella fascia d’età 40-44, 45-49 e 50-54, indice di una popolazione matura e produttiva. È infatti, dopo Cento, il comune con la popolazione con l’età media più bassa del ferrarese, come dimostrato anche guardando all’alta natalità descritta dal grafico (fascia d’ètà 0-4 e 5-9).
In breve, ecco i dati salienti riguardanti la demografia del comune di Poggio Renatico:
Popolazione
|
9.852 |
Superficie (Km2) | 80 |
Densità (abitanti / Km2) | 123,5 |
Età media | 44,5 |
Reddito medio | € 14.956 |
Famiglie | 4.212 |
Tasso di natalità (nati/1.000 abitanti) | 7,8 |
Scuole e servizi alla persona nel comune di Poggio Renatico
Nel comune, anche a causa della sua demografia, sono presenti numerose scuole dedicate ai più piccoli, come scuole d’infanzia, due scuole primarie e una scuola secondaria di primo grado. Per le scuole secondarie di secondo grado (scuole superiori) gli alunni possono scegliere di frequentare uno dei numerosi istituti presenti nella vicina Ferrara.
Date le ridotte dimensioni del comune, Poggio Renatico non ha nel suo territorio strutture ospedaliere pubbliche, ma i cittadini possono agevolmente rivolgersi all’ospedale di Ferrara, che dista pochissimi chilometri.
Per quanto riguarda il cibo, a Poggio Renatico non farete fatica a trovare ottimi ristoranti (qui i migliori, secondo TripAdvisor) dove gustare l’ottima cucina locale.
Per le piccole spese quotidiane gli abitanti di Poggio Renatico possono servirsi delle due fornitissime Coop presenti sul territorio
Viabilità, trasporti e collegamenti con Bologna
La distanza tra il capoluogo emiliano e Poggio Renatico è, in linea d’aria, di circa 30 Kilometri.
I tempi di percorrenza per chi desidera spostarsi tra le due città è di circa 50 minuti, in base alle condizioni del traffico. I tempi di percorrenza si riducono molto se si decide di spostarsi in treno: le due città sono ben collegate e la frequenza delle corse è molto alta.
Economia e lavoro
La principale attività del paese è quella legata all’agricoltura (28,4%) seguita dall’edilizia (20,1%) e dal commercio (19,8%). Il reddito pro capite è di circa €15 000 ed il tasso di disoccupazione si attesta al 5,2%
Mercato immobiliare e agenzia locale
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